NARCISO
Prima di frequentare Club Itaca, andavo a lavoro all'ASL e svolgevo del lavoro al computer in un ufficio. Frequentavo anche il CPS e facevo delle attività: disegno, ginnastica, yoga. Ho cercato di fare un tirocinio in comune dove archiviavo i dati anagrafici delle persone. Prendevo il pullman per andare a scuola o al lavoro e mi trovavo bene perché c'era gente che conoscevo. Per andare al Club Itaca devo prendere un treno e la prima volta ero preoccupata perché non riuscivo a capire dove era la strada, quindi ho chiesto alla mamma di accompagnarmi, capendo così come arrivare. La prima volta la mamma mi ha accompagnato fin dentro il Club. Oggi è la sesta volta che vengo al Club e sono molto orgogliosa perché per la prima volta ho fatto un pezzo di strada da sola, la mamma non è salita; è un piccolo traguardo per me importante, visto che è un piccolo segno di autonomia e anche per andare in un luogo dove mi piace stare.
Le cose che sono state importanti per la mia rinascita:
1) Ripetere più volte la stessa strada.
2) Essere accompagnata da una persona di fiducia.
3) Ho scoperto di andare in un luogo piacevole dove incontro persone simpatiche.
4) La speranza di riuscire a raggiungere un giorno da sola la mia meta
Zorro
Quando ho iniziato a stare male, mi sentivo annullato. Ero sempre sul letto, senza forze a passare le mie giornate. Pensavo che mi sarei alzato e avrei affrontato la giornata, ma rimandavo sempre. Contavo i minuti che passavano, sperando che i miei genitori non entrassero più a svegliarmi. Avrei avuto bisogno di una bella vacanza o una passeggiata all'aria aperta. Ora è tutto cambiato: mi sveglio con la voglia di uscire, con la voglia di stare insieme ai ragazzi del Club. Faccio esercizi fisici: al mattino, yoga, vado a correre, faccio un corso di hip hop, suono la chitarra, leggo e faccio l'allenatore di pallavolo. Il cambiamento più grande è la mia voglia di vivere. Le cose che, per me, sono state importanti per la mia malattia e per la mia rinascita sono state: l'essermi trasferito a Milano da mia sorella; l'essere entrato in Progetto Itaca, dove ci sono persone come me con un disagio (passato o presente) e il fatto di essere sempre in movimento ed avere la giornata piena.
SERGIO
Comincio col dirvi che sono sempre stato un soggetto ansioso, fin dall'infanzia, anche se il culmine della mia sofferenza è iniziato con la perdita di un caro familiare, mio padre, avvenuta quando avevo ventiquattro anni. Quattro anni più tardi mi sono rivolto ad uno psicoanalista e nel giro di sei mesi il mio disagio si è trasformato in una depressione di tipo maggiore, dovuta allo “scavo” che è tipico di chi si rivolge a questo tipo di approccio psicologico - quello psicoanalitico appunto. Questa sindrome ansioso-depressiva così violenta è durata per alcuni anni, cosicché ha pregiudicato i miei studi universitari in giurisprudenza, che ho interrotto a cinque esami dalla laurea. Sono uscito dall'isolamento in cui mi trovavo e grazie ad una frequenza quotidiana del Club ho potuto socializzare con molte persone che avevano i miei stessi disturbi. Itaca mi ha poi permesso di viaggiare, con esperienze anche all'estero, e mi ha consentito inoltre di inserirmi nel mondo del lavoro con contratti d’impiego in aziende multinazionali. Ora sono passati nove anni da quando ho iniziato a frequentare il Club e debbo riconoscere che i miei problemi psichici si stanno diradando sempre più e posso dire con certezza che non sono più la persona con le fragilità di un tempo. Ho provato a gestire l'ansia con tecniche da me ideate che mi facevano stare bene; in altre parole, ho pensato che l'ansia, per il mio caso s'intende, non la si vince solo con la chimica. Vorrei da ultimo spendere alcune parole per lo staff del Club, che con la loro sensibilità umana si sono dimostrati un punto di riferimento davvero importante, a loro va la mia gratitudine e riconoscenza. Vorrei però segnalarvi che malgrado tutto questo disagio (che mi ha portato a un isolamento relazionale), vi sono anche degli aspetti positivi: 1. ho compreso, col tempo naturalmente, che la sofferenza porta a riflettere sugli errori fatti in passato, i torti subiti, l'elaborazione dei lutti e così via... 2. Ho capito, altresì, che la vita va affrontata con umiltà, senza pretese di ambizioni a posti di carriera come io desideravo, che se non raggiunte portano solo a stati di frustrazione. 3. L'incontro con Club Itaca, avvenuto dieci anni fa, ha comportato una svolta decisiva nella mia vita. Vi ringrazio per quanto avete fatto. Un abbraccio.
TORO 65
Io ho fatto psicoterapia da quando avevo 12 anni. I motivi erano disturbo ossessivo-compulsivo e fissazioni per i vestiti. Soffrivo molto in quel periodo e ho attraversato anche un momento di depressione. Secondo me avrei avuto bisogno di un aiuto in più dai medici stessi ma anche da parte dei miei genitori. Non è stato facile per me quel periodo. Allo stato attuale sto molto meglio anche grazie alla terapia farmaceutica, ma anche la mia forza di volontà ad uscire fuori da questa situazione dolorosa. È stato un vissuto abbastanza triste il mio, ma la vita vale la pena di essere vissuta nel bene e anche nel male. Sto meglio ma non dimenticherò mai quando sono stato male e le persone che mi sono state vicino compresi i miei genitori.
Attualmente ho una vita abbastanza autonoma. Come attività oltre a venire al Club Itaca, la mattina pratico yoga e nuoto e per un breve periodo ho fatto anche teatro e un corso di braille per i non vedenti. Ho praticato anche diversi sport: oltre al nuoto, atletica leggera, basket e pallavolo. Ho acquisito più sicurezza in me stesso, cosa che negli anni passati non avevo. Sto vivendo una vera e propria Rinascita rispetto al passato.
Concludo dicendo che nella vita non bisogna mai piangersi addosso perché con un po' di positività si va avanti più forti di prima.
Questo è un momento abbastanza positivo per quanto concerne la mia malattia (prevalentemente ansia, fissazioni, attacco di panico). Innanzitutto, sono migliorato dal punto di vista della autonomia.
La seconda cosa è che si è ampliato il mio cerchio delle amicizie e delle conoscenze. La terza cosa è che ho ridotto la terapia e queste tre cose sono molto importanti per la mia rinascita.
Attualmente ho una vita abbastanza autonoma. Come attività oltre a venire al Club Itaca, la mattina pratico yoga e nuoto e per un breve periodo ho fatto anche teatro e un corso di braille per i non vedenti. Ho praticato anche diversi sport: oltre al nuoto, atletica leggera, basket e pallavolo. Ho acquisito più sicurezza in me stesso, cosa che negli anni passati non avevo. Sto vivendo una vera e propria Rinascita rispetto al passato.
Concludo dicendo che nella vita non bisogna mai piangersi addosso perché con un po' di positività si va avanti più forti di prima.
Questo è un momento abbastanza positivo per quanto concerne la mia malattia (prevalentemente ansia, fissazioni, attacco di panico). Innanzitutto, sono migliorato dal punto di vista della autonomia.
La seconda cosa è che si è ampliato il mio cerchio delle amicizie e delle conoscenze. La terza cosa è che ho ridotto la terapia e queste tre cose sono molto importanti per la mia rinascita.
MARYLIN
In passato stavo male perché il mio fidanzato mi aveva lasciata dopo 7 anni di convivenza. Si è fidanzato subito dopo e si è sposato con un’altra ragazza. Io l’ho presa malissimo, ho cominciato a drogarmi, a bere, alcol e superalcolici, per tanti anni. I miei genitori non ce l’hanno fatta più e mi hanno portata in un ospedale psichiatrico dove sono stata per 8 anni più 4 anni in un’altra struttura.
Avrei avuto bisogno di affetto, di comprensione, di qualcuno che si prendesse cura di me in tutto e per tutto. Provavo un vuoto dentro incolmabile. Mi sentivo sola e abbandonata da tutti. Ho avuto altre storie d’amore con altri uomini ma non sono andate a buon fine. Adesso sto bene, da quando sono seguita da un medico che stimo tantissimo, che ha azzeccato la terapia giusta e questo ha cambiato radicalmente la mia vita. Ho cominciato a lavarmi, a truccarmi, insomma a diventare una ragazza quasi normale. Poi grazie alla mia dottoressa ho conosciuto la vera vita, fatta di sorrisi, di balli, di emozioni. Sono andata avanti sempre con la stessa terapia, perché quella ti aiuta molto, ma ci vuole anche molta volontà. Adesso frequento il Club Itaca e sto bene, sono impegnata. La mattina mi sveglio e so che ho qualcosa da fare, anzi più di qualcosa. Perché qui si fanno molte attività, anche esterne, che a me piacciono molto. Certo dopo tanti rinchiusa in strutture non è facile riaffacciarsi al mondo esterno ma io ce la farò, perché ormai penso di essere diventata quasi una persona normale. Amo la mia famiglia e lo faccio prima per me stessa e poi per loro. Non voglio più perdermi.
Le cose importanti per la mia rinascita sono state:
L’amore che ho provato per un ragazzo che era ricoverato insieme a me. Lui mi ha fatto dimenticare la mia tragica delusione d’amore che mi ha fatta cadere nelle droghe e nell’alcol. Anche se con lui adesso è finita non importa, perché vuol dire che non era quello giusto per me.
L’amore per la mia famiglia, ce la metterò tutta per non deluderli, perché per loro sarebbe una grande perdita, in tutti i sensi.
Il Club Itaca che mi sta aiutando a farmi valere come persona, mi sento importante qui, mi piace, si fanno tante belle cose, è un nuovo mondo tutto da scoprire.
Avrei avuto bisogno di affetto, di comprensione, di qualcuno che si prendesse cura di me in tutto e per tutto. Provavo un vuoto dentro incolmabile. Mi sentivo sola e abbandonata da tutti. Ho avuto altre storie d’amore con altri uomini ma non sono andate a buon fine. Adesso sto bene, da quando sono seguita da un medico che stimo tantissimo, che ha azzeccato la terapia giusta e questo ha cambiato radicalmente la mia vita. Ho cominciato a lavarmi, a truccarmi, insomma a diventare una ragazza quasi normale. Poi grazie alla mia dottoressa ho conosciuto la vera vita, fatta di sorrisi, di balli, di emozioni. Sono andata avanti sempre con la stessa terapia, perché quella ti aiuta molto, ma ci vuole anche molta volontà. Adesso frequento il Club Itaca e sto bene, sono impegnata. La mattina mi sveglio e so che ho qualcosa da fare, anzi più di qualcosa. Perché qui si fanno molte attività, anche esterne, che a me piacciono molto. Certo dopo tanti rinchiusa in strutture non è facile riaffacciarsi al mondo esterno ma io ce la farò, perché ormai penso di essere diventata quasi una persona normale. Amo la mia famiglia e lo faccio prima per me stessa e poi per loro. Non voglio più perdermi.
Le cose importanti per la mia rinascita sono state:
L’amore che ho provato per un ragazzo che era ricoverato insieme a me. Lui mi ha fatto dimenticare la mia tragica delusione d’amore che mi ha fatta cadere nelle droghe e nell’alcol. Anche se con lui adesso è finita non importa, perché vuol dire che non era quello giusto per me.
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PROGETTO ITACA LECCE ODV - ASSOCIAZIONE DI VOLONTARI PER LA SALUTE MENTALE
Via F. Casotti, 23 - 73100 Lecce;
Cell: +39 392 9697035
Email: info.lecce@progettoitaca.org;
Pec: progettoitacalecce@pec.it;
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